Nel mese di luglio 2023 è stato inaugurato il secondo laboratorio protesi 3D in Siria, presso la Facoltà di Ingegneria Meccatronica dell’Università di Aleppo.
Dopo la riuscita del progetto di Damasco del 2021, l’Università di Aleppo ci aveva fatto richiesta di un analogo laboratorio per la produzione di protesi per i mutilati di guerra.
Una necessità particolarmente sentita poichè l’antica e bellissima città di Aleppo è stata pesantemente colpita della guerra e, come se non bastasse, nel febbraio 2023 un fortissimo terremoto ha completato la distruzione aggiungendo altre vittime.
Sono stati necessari due anni per realizzare questo progetto a causa della pandemia e del notevole impegno economico. Di grande aiuto è stato il finanziamento ricevuto dalla Regione Emilia Romagna, ottenuto grazie ad un bando di cooperazione internazionale.
Le difficoltà burocratiche connesse a questo finanziamento hanno rappresentato un grande sforzo organizzativo per la nostra piccola associazione. Ulteriori difficoltà si sono manifestate per organizzare la spedizione dei materiali. Non è stato facile trovare un corriere in grado di spedire le attrezzature in Siria a causa dell’embargo al quale il Paese è sottoposto.
La produzione di protesi è iniziata subito dopo l’inaugurazione del laboratorio. Sono stati sviluppati dei miglioramenti tecnici ed estetici rispetto alle protesi prodotte a Damasco.
In particolare è stato progettato un guanto di silicone che copre la protesi rendendola simile ad un arto naturale.
Jean Bassmaji e Paolo Mazzola in partenza per Aleppo 10 luglio 2023
A seguito della guerra in Siria iniziata nel 2011 e mai realmente terminata, il Paese è sottoposto a un progetto di embargo che comporta pesanti restrizioni, denominato “Caesar Act”.
Sebbene sia stato pensato per far cadere il regime siriano, i suoi effetti colpiscono pesantemente la popolazione, annientando le prospettive di ricostruzione del paese e la possibilità di rinascita sociale, civile ed economica della società siriana. Il “Caesar Act” rappresenta un deterrente per qualsiasi azienda o istituzione straniera che voglia investire nell’economia siriana.
Il blocco economico ha portato alla svalutazione della moneta, all’aumento dei prezzi nei mercati, ha diffuso la carestia e penalizzato pesantemente il settore sanitario.
Durante la guerra, la Siria ha subito ingenti danni: distruzione, morti e centinaia di migliaia di invalidi permanenti nonché la fuga di metà della sua popolazione e soprattutto della maggior parte di professionisti come medici, ingegneri ecc.
Come se non bastasse il terremoto del febbraio 2023 ha completato l’opera di distruzione, causando altri morti e numerosi mutilati, tra cui molti bambini.
Il bambino con la mano amputata da una mina giocattolo disegnava con una bottiglia, tagliata dal padre per poter adattare una matita. Questa fotografia ci ha profondamente colpito e ha fatto nascere in noi la volontà di fornire un aiuto concreto. I bambini siriani sono quelli che hanno pagato il prezzo più alto in termini di mutilazioni. Per questo AMAR ha deciso di costruire laboratori per la produzione di protesi 3D, leggere, di basso costo, di rapida costruzione e di facile utilizzo.
Abbiamo dimostrato che attraverso l’ideazione, l’organizzazione e la realizzazione di specifici progetti è possibile rispondere efficacemente alle necessità urgenti della popolazione siriana.
Oltre 10 anni di guerra in Siria hanno provocato:
Attualmente, nei confronti della Siria è imposto un regime di embargo economico che colpisce soprattutto la popolazione, in particolare i bambini che sono condannati alla fame, all’ignoranza, all’assenza dei servizi sociosanitari e scolastici ma soprattutto è stata a loro tolta la speranza per il futuro.
Oggi molti bambini e giovani fino a 17 anni non hanno mai frequentato la scuola a causa della distruzione delle infrastrutture in un paese che aveva fatto dell’istruzione un importante valore sociale.
Conseguenza dell’embargo economico
Il terremoto del febbraio del 2023 ha completato il quadro.
Un silenzio totale è stato imposto nel mondo sulla tragedia siriana.
La dr.ssa Vivian del Policlinico di Aleppo risponde alle nostre richieste sul progetto per la neonatologia
Gentile Dott. Jean,
la preghiamo di leggere le nostre risposte alle domande che ci ha inviato:
Dopo 14 anni di conflitto, Aleppo sta affrontando una difficile ripresa. Esistono molti ostacoli significativi nell'assistenza sanitaria, nell'istruzione, nell'economia e nelle infrastrutture. Tuttavia, si stanno compiendo sforzi per ricostruire e ripristinare i servizi.
Molte famiglie continuano a vivere in condizioni difficili, poiché i servizi elettrici e igienico-sanitari sono limitati in molte zone di Aleppo. Ciononostante, i residenti sono attivamente impegnati nella ricostruzione delle loro case. L'economia di Aleppo è in fase di ripresa, con gli sforzi concentrati sulla ricostruzione delle industrie.
Per quanto riguarda scuole e università, molti istituti scolastici ad Aleppo sono stati distrutti o danneggiati. L'Università di Aleppo è rimasta operativa, ma la qualità dell'istruzione è compromessa dalla scarsità di risorse, dalla necessità di ricostruire le infrastrutture e dalla carenza di personale accademico.
Per quanto riguarda la situazione degli ospedali, l'infrastruttura sanitaria complessiva è sotto pressione, poiché molte strutture sanitarie sono state distrutte o danneggiate durante il conflitto e solo 8 ospedali pubblici attualmente operano al minimo a causa delle risorse limitate e della carenza di personale.
Nel dicembre 2024, l'Ospedale Universitario di Aleppo è stato gravemente danneggiato da un attacco aereo e, nonostante gli sforzi per ripristinarne i servizi, persistono ancora molte difficoltà. Anche il reparto pediatrico, che comprende 48 posti letto di reparto, 5 posti letto in terapia intensiva pediatrica e 23 posti letto in terapia intensiva neonatale, è stato gravemente danneggiato dall'attacco aereo.
Grazie all'UNICEF, alla SARC e alla Croce Rossa che hanno contribuito a ricostruire in minima parte il reparto, che è tornato operativo in breve tempo. Si stima che ad Aleppo nascano ogni anno circa 44.000 bambini e c'è un divario notevole tra il numero di posti letto disponibili in terapia intensiva neonatale e quello necessario, soprattutto per i neonati che necessitano di ventilazione meccanica, con molti neonati che necessitano di tale assistenza trasferiti in altre strutture private quando possibile.
Il personale medico lavora in condizioni estreme, spesso con un supporto finanziario inadeguato.
Se il reparto di neonatologia fosse completamente attrezzato secondo gli standard internazionali, potrebbe potenzialmente gestire un numero maggiore di casi neonatali in modo più efficiente.
In Siria, secondo le ultime statistiche, il 27,9% dei bambini sotto i 5 anni soffre di rachitismo e la prevalenza del deperimento è dell'11,5% nella stessa fascia d'età. Nel 2022, il tasso di mortalità infantile era di 17,1 ogni 1000 nati vivi; molte di queste vite sarebbero state salvate prevenendo la malnutrizione e fornendo un intervento medico appropriato, ma mancano statistiche accurate.
Cordiali saluti,
Vivian
La carenza di strutture sanitarie determina un’alta mortalità neonatale e pediatrica.
Grazie alla disponibilità di un finanziamento donato dalla Fondazione Giorgio Conti di Cremona, l'associazione AMAR ha sviluppato un progetto per un reparto di terapia intensiva neonatale da realizzare presso il policlinico dell’Università di Aleppo.
AMAR Costruire Solidarietà di Reggio Emilia è già attiva in Siria con due laboratori per la costruzione e distribuzione gratuita di protesi per i mutilati.
Il valore complessivo del progetto per gli strumenti elettromedicali necessari per la terapia intensiva neonatale del Policlinico Universitario di ALEPPO è di circa 90 mila euro.
L'investimento è stato coperto dalla donazione di 90.000 ricevuta dalla Fondazione Giorgio Conti di Cremona.
Le attrezzature sono viaggio per la Siria e la consegna è prevista entro la fine di giugno.
Una delle peggiori conseguenze della guerra in Siria è la distruzione di molte centrali elettriche.
La Siria, che prima della guerra esportava energia elettrica verso i paesi limitrofi, attualmente soffre di una costante carenza nella fornitura di energia elettrica, che in alcune città è garantita per sole due ore al giorno.
Per tamponare questa carenza sono presenti ovunque vecchi e inquinanti generatori a gasolio, ma anche i combustibili petroliferi sono di difficile reperibilità e molto costosi. Il ricorso alle fonti di energia rinnovabile più che una scelta ecologica è una vera e propria necessità.
Per questa ragione AMAR ha deciso di sostenere il progetto sperimentale per l'energia eolica sviluppato dalla facoltà di ingegneria meccatronica dell'università di Aleppo fornendo tre piccoli generatori.
Il valore valere di questo acquisto interamente fininziato da Amar è di circa 8000 Euro.
Le apparecchiature sono viaggio per la Siria e la consegna è prevista entro la fine di giugno.
Durante la guerra anche il policlinico di Aleppo è stato danneggiato, grazie all'UNICEF e alla Croce Rossa Internazionale sono stai ristrutturati alcuni reparti. Purtoppo si riscontrano ancora gravi carenza nelle attrezzatura per la cura dei bambin. Di conseguenza si registrano alti livelli di mortalità infantile.
Per questa ragione Amar lancia un nuovo progetto per l'acuisto di importanti macchinari destinati al reparto di pediatria.
Vorremmo acuistare numerose attrezzature per un valore totale di circa 100000 Euro.
In particolare:
1 apparecchio mobile per radiografie del valore di circa 30000 Euro
1 apparecchio per elettroencefalogramma Type F32 del valore 9000 Euro
1 apparecchio ecocardiografico a funzione multipla del valore di 18500 Euro
3 ventilatatori per Unità di Cura Respiratoria Intensiva del valore totale di 16800 Euro
25 pompe speciali per ossigeno per un valore totale di circa 6500 Euro
25 diffusurori di ossigeno per un valore totale di circa 14000 Euro
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